Continuiamo la nostra visita dell’Havana, dopo avervi raccontato una prima parte (se ve la siete persa ecco qui il link) si prosegue con un’altra tappa irrinunciabile della Capitale: Il Museo della Revolución.
Situato nell’ex Palazzo Presidenziale si tratta di un museo “didascalisco”. L’ingresso costo 8 CUC e la visita inizia al piano più alto per poi continuare a quelli inferiori.
All’interno non si trovano chissà quali cimeli ma si riassume la storia della rivoluzione attraverso dei testi che ripercorrono tutte le fasi storiche dell’ascesa del socialismo e delle battaglie di Fidel e del popolo cubano.
Il museo è interessante se si ha il tempo e voglia di leggere tutte le descrizioni proposte (sia in spagnolo che in inglese) e se si è appassionati di storia.
In caso contrario probabilmente non varrà la pena.
Dopo essere stati nell’edificio, si può uscire all’esterno dove c’è una piccola mostra di aerei ristrutturati e un’enorme struttura in vetro dove è conservato lo yatch con cui Fidel ritornò a Cuba durante il periodo della propaganda in Messico, Paese in cui il leader riuscì a creare dei club “rivoluzionari” che simpatizzassero con quanto stava accadendo sull’isola in quegli anni.
Siamo capitati all’ Havana nei giorni in cui le crociere MSC si fermano per circa 3 giorni. La città è come presa d’assalto da orde di turisti accompagnati e il tutto paralizza l’anima spontanea della Capitale.
I cubani sono davvero molto gentili ma spesso non si riesce a distinguere tra le persone che ti fermano per il puro spirito di “conoscere” culture differenti e chi vuole vendere qualcosa. Nella maggior parte dei casi parlano molte lingue tra cui l’italiano, spesso in maniera perfetta, e cercano di portarti in casa di qualche amico o parente, spacciandolo per un punto di vendita cooperativo dei lavoratori delle fabbriche di tabacco per vederti a prezzi inferiori i famosi “Puros” ovvero i sigari.
In città è famosa Calle Obispo, da molti decantata come fulcro dell’eclettismo locale, è una via molto trafficata con musica ovunque con tanti bar e ristorantini per lo più turistici. Sicuramente merita una visita per godere di un po’ del suo ambiente ma la quantità di turisti è davvero elevata.
Un’altra delle quattro piazze principali della città è Plazas de las Armas. Si tratta della più antica piazza dell’Havana, qui si trova anche il Museo de la ciudad ospitato del palazzo de los capitanes generales. Al suo lato si organizza un mercatino di libri usati principalmente sulla storia del Che e di Heminguey.
Al centro c’è un piccolo giardino con panche ed una statua raffigurante Cristoforo Colombo, ovvero Cristobal Colon, secondo l’antica teoria spagnola per cui Colombo non sarebbe italiano ma iberico.
A fianco a Piazza delle Armi c’è il Castello de la Real Fuerza: è uno dei forti più antichi del continente americano. Dal Castillo si arriva in pochissimo tempo alla Plaza de la Catedral, davvero carina e caratterizzata dalla cattedrale, appunto. Appare asimmetrica a causa delle due colonne che si presentano differenti in grandezza e altezza. All’esterno è in stile barocco mentre all’interno è neoclassica ispirata alle opere di Borromini.
Prima di essere trasferite a Siviglia, le spoglie di Cristoforo Colombo furono custodite qui più di cent’anni.
Da Plaza de la Catedral si imbocca direttamente Calle Mercadores, con negozietti “etcnici” per lo standard della città, come ad esempio quello di spezie provenienti da tutto il mondo e quello di arte araba.
A dire il vero molti palazzi dell’Havana sono in stile arabeggiante, dato che prima rivoluzione castrista, c’erano alcuni ricchi arabi in città.
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