Tutti conosciamo la Germania delle grandi città. Poca attenzione invece è data ai centri più piccoli meno serviti dalle compagnie aeree ma meritevoli di una visita. A stupirci con il suo racconto è stata Enrica, ragazza con lo zaino in spalla, amica della nostra pagina Facebook e con un unico motto “l’importante è partire”, che ci ha condotto ad Amburgo facendoci assaporare i piccoli piaceri della vista e stuzzicando la nostra immaginazione con la sua esperienza.
Amburgo, non una delle città più frequentemente visitate della Germania, qual’è stato il primo impatto?
L’accoglienza è stata un po’ “freddina”: era la sera del 1 gennaio. C’era un clima tagliente.
Arrivata in hotel non ho perso tempo e sono corsa subito in centro.
I tedeschi sono rispettosi delle festività e del fatto che si debbano trascorrere a casa con i propri cari, ma nonostante ci fossero pochi esercizi aperti mi sono imbattuta in una città viva, con i mercatini di Natale ancora con ancora “svegli” lungo il lago al centro della città.
Perché perdere tempo? Ho optato per un bicchiere caldo di Gluhwine, il corrispondente del nostro vin brulé, mentre passeggiavo nell’enorme piazza del municipio. Illuminata è davvero affascinante.
Le prime impressioni sono chiaramente positive. Veniamo alla visita della città: cosa offre Amburgo?
L’Hamburger Rathaus, ovvero il municipio, è un grosso palazzo neo rinascimentale con una torre alta 112 metri. Lì vicino c’è la chiesa di San Michele, barocca e fortemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, ma abilmente restaurata.
Se posso dare uno spunto, soprattutto se si visita la città d’inverno, dedicate un po’ di tempo al museo più importante del nord della Germania: il Kunsthalle. Oltre ad essere famoso offre un po’ di ore al riparo dal freddo!
Da non tralasciare sono le vie accanto al municipio. Qui c’è il centro storico dove si capisce perché anche questa città, come Amsterdam, Bruges e Stoccolma, viene chiamata la Venezia del Nord: i canali scorrono accanto al municipio.. anche se, devo ammettere che le città sopra menzionate sono moooolto lontane dall’essere paragonabili alla nostra Venezia.
Rimaniamo in centro? Ci sembra di passeggiare con te..
Il centro di Amburgo è bello ed elegante: le arcate storiche sono veramente ispirate all’architettura veneziana e illuminate da grandi lampade in ferro battuto. Un giro per i negozi merita davvero, anche solo x ammirare le decorazioni natalizie.
Non ci puoi mica lasciare così…Cosa altro c’è da vedere nella “Venezia del nord”?
Se si ha qualche giorno in più, si può dedicare del tempo alla visita di Amburgo ma partendo dal porto, uno dei più grandi al mondo. Noi personalmente abbiamo evitato la possibilità di visitare il porto in barca:
era veramente troppo freddo. Ci siamo lasciati guidare dall’istinto nel girare il susseguirsi di canali, costeggiando più volte i magazzini portuali.
Quindi il porto di Amburgo, a differenza di tante città, merita una tappa?
E’ suggestivo, i suoi spazi ricordano i magazzini del cotone di Genova. Sono enormi, 7 o 8 piani, fatti di mattoni rossi dove venivano stipate le merci che arrivavano da tutto il mondo. Alcuni sono chiusi, altri invece ospitano vari musei, passeggiando ho visto quello della dogana. L’ambiente è davvero interessante, in lontananza si vedono container e gru al lavoro.
Ma non si mangia mai ad Amburgo?
La fame ci ha fatto fare una scoperta provvidenzialmente. Abbiamo incontrato un posto davvero spettacolare: il Bruecke 10. C’è sempre fila fuori. Si tratta un locale gestito da ragazzi molto giovani che preparano panini con pesce. Dove è l’innovazione? Nel sapore. E’ tutto pesce fresco: salmone, gamberetti, aringa con cipolle crude. Non potevamo tirarci indietro! L’interno poi è piacevolissimo: tutto in stile shabby chic, pareti bianche e arredamento in legno chiaro.
Il panino aringa e cipolle crude sembra impegnativo, ma va giù che è una gioia. Come quello col salmone.
Pausa pranzo finita 😀 Riprendiamo il tour della città?
Certo. Perché non andare a scoprire il famoso Reeperbahn? E’ il quartiere San Paolo, ovvero a luci rosse. Le vie, piuttosto sporche, non si discostano da tutti i quartieri di questo tipo: bar e locali ad intrattenimento erotico. C’è anche la via con le donne in vetrina, stile Amsterdam. Una curiosità: è vietata da un grande muro la visione a donne e minori.
Insomma, morigerati questi tedeschi!
Detto così suona male, come sono gli abitanti di Amburgo?
Ci sono dei motivi x cui li ammiro: hanno saputo rialzarsi da una guerra vergognosa senza piagnistei, ricostruendo tutto ciò che avevano perso. La loro forza e il loro senso civico ne fanno una popolazione forte, curiosa e sempre corretta con noi turisti.
Ultima domanda: ad Amburgo bisogna tenere la guida alla mano o si è liberi di girare?
Liberissimi! Io amo fare così quando sono in viaggio: dopo aver visto l’essenziale voglio chiudere la cartina e lasciarmi guidare dall’istinto… è così che ho scoperto le cose più belle in giro x il mondo!
Ci sembra piccola e carina, così come tanti luoghi non pubblicizzati.
In questa città ho trovato tutto: eleganza, storia, trasgressione, industria, buon cibo e aria di festa. Ne vale davvero la pena!
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