Il Giappone non finisce di stupirci. Il racconto della dolce Sara, nel quale abbiamo scoperto le curiosità e le chicche di alcune delle mete più conosciute del Paese come Tokyo e Kyoto, si sofferma questa volta su un itinerario diverso dal solito portandoci a Osaka, nei dintorni di Hiroshima e nella poco visitata Okunoshima.
Osaka: inizia qui il percorso che ci racconterai, giusto?
Se dovessi descriverla partirei con il dire che è una città moderna ma non particolarissima. Ha un bel parco all’interno del quale si trova il castello ben conservato che domina la città.
La cosa più simpatica sono i “navigli”: il mitico Dotombori. Dal tramonto in poi questa zona si anima di gente e luci e è pieno di ristoranti e locali. Da Osaka poi, abbiamo raggiunto Kobe.
Il nome “Kobe” ci ricorda qualcosa di gustoso…
Esatto, siamo andati lì proprio per assaggiare in loco la loro famosa carne: un must!
La cittadina è graziosissima, ha una bella zona portuale dove poter passeggiare. In parallelo c’è una via commerciale lunghissima e fortunatamente coperta da tettoie, utili nei giorni di pioggia.
Ci hai detto che sei stata davvero poco a Osaka, per cui non ci soffermeremo ulteriormente e passiamo alla prossima domanda: Hiroshima? Sopravvalutata o ne vale la pena?
Sul piano emozionale è devastante. Appena si arriva davanti al Dom iniziano i brividi: parte un bel parco memoriale con molti punti d’interesse, tra cui il ricordo di una bambina morta a causa delle radiazioni della bomba. Da vedere assolutamente muniti di fazzoletti. Molto toccante.
Quale è la cosa che ti è piaciuta di più di Hiroshima?
Miyajima, è una piccola isola, ovviamente nei dintorni di Hiroshima, abitata da cervi dove il tempo sembra fermo al periodo Edo.
E’ tranquilla soprattutto dopo il tramonto, quando i turisti giornalieri riprendono il traghetto. E’ una chicca da non perdere, vi consiglio di visitarla in bicicletta.
Non la conoscevamo ma si impara sempre qualcosa di nuovo! Sara, dicci tutto su Miyajima..
Si trova nella baia di Hiroshima e non è collegata alla terraferma. Si raggiunge dal molo di Miyajimaguchi. E’ semplice: da Hiroshima basta prendere il treno dall’omonima stazione fino a Miyajimaguchi Station, 400 yen per 25 minuti, oppure il tram, anche se lo sconsiglio dato che il tragitto dura una settantina di minuti.
Dal molo arrivare sull’isoletta è un gioco da ragazzi. La traversata in barca dura 10 minuti e la tratta è servita da due compagnie: la JR , che per di più è gratuita per chi possiede la Japan Rail Pass, e la Matsudai Ferries.
Oltre i cervi in libertà, cosa offre Miyajima?
Bellissimo è il Hokoku Shrine (Senjokaku). E’ un santuario shintoista, sicuramente il luogo più famoso dell’isola…Volete sapere perché? Il cancello del santuario, il Torii, è costruito sull’acqua e durante l’alta marea questa enorme costruzione di color rosso sembra sospesa. Un colpo d’occhio non indifferente.
In realtà tra le cose da vedere c’è anche il Monte Misen, il più alto dell’isola. Per chi non avesse voglia di stancarsi si raggiunge, invece che attraverso i tre itinerari percorribili a piedi, attraverso una funivia. Cosa ha di particolare questo posto? Dall’alto si gode di vista una spettacolare sul mare. Dicono che nelle giornate limpide la visuale possa arrivare fino alla città di Hiroshima.
I dintorni di Hiroshima nascondono delle belle sorprese.. La città invece?
Sono rimasta colpita anche da tanti posti. Il primo che mi sento di citare è il Parco della Pace, di cui vi avevo già accennato prima perché mi ha toccato davvero il cuore.
E’ un grande parco dove ogni giorno centinaia di persone vengono da tutto il Giappone.
Perché è famoso? Al suo interno si trova la cupola dell’“A-Bomb dome”, ovvero il Memoriale della Pace, unico edificio rimasto in piedi dopo lo scoppio della bomba appunto. A lato c’è il Museo della Bomba in cui è sempre accesa una fiamma perenne per ricordare quanto accaduto.
A lasciarmi il segno, come spiegavo, è stato sicuramente il monumento dedicato a Sadako Sasaki. Non sapevo chi fosse, ma poi mi sono documentata: Sadako era una bambina vissuta all’epoca della bomba e che si ammalò di leucemia, prima di morire realizzò come da tradizione origami a forma di gru ispirandosi ad un’antica leggenda secondo la quale se se ne riescono a creare mille si può esprimere un desiderio. La cosa toccante, dopo essere venuti a conoscenza della vicenda, è stato vedere che sul monumento vengono custodite decine di migliaia di gru, portate dai visitatori del Parco.
Davvero una bella immagine. Ultime dritte su Hiroshima?
La città è stata costruita intorno al castello. Devo dire la verità? Sono andata a visitarlo per curiosità: mentre l’esterno merita, l’interno del castello mi ha lasciata un po’ delusa.
La cosa per cui vale davvero la pena andarci è poter salire in cima e osservare tutta la città.
Consigli per la sera?
Dopo le 19.00 si deve andare a Downtown. Qui è pieno di ristorantini in non potete non assaggiare l’Okonomiyaki, una specie di pancake di pesce tipico della zona, ma in versione Hiroshima-style. Questa distinzione per gli abitanti del luogo è fondamentale visto che anche Osaka rivendica la paternità del piatto.
Infine Okunoshima: l’isola dei conigli!
Purtroppo questo è uno dei pochissimi luoghi dove le mie aspettative sono state “tradite”. Sono andata principalmente per vedere i conigli in libertà, ma dopo poco mi sono accorta che Okunoshima non aveva nient’altro da offrire.
L’isola è appena un paio di miglia al largo della costa di Takehara, tra Hiroshima e Shikoku, E’ piccola piccola e si raggiunge comodamente con un traghetto che parte circa ogni 2 ore.
Insomma, nonostante mi attendessi qualcosa in più, non mi posso lamentare perché rifarei tutto!
Partire per il Giappone? Bè..why not!