
Un viaggio tutto da raccontare quello sulle Isole Azzorre. Ecco i consigli su cosa visitare a Sao Miguel secondo Claudia, amica della nostra pagina Facebook, laureata in moda e costume antico il cui motto è “Viaggiare e vivere non sono mai abbastanza”.

In un precedente post ci hai spiegato l’organizzazione di questo viaggio, ora però vogliamo sapere cosa vedere a Sao Miguel, isola principale delle Azzorre.
Una piccola premessa va fatta: abbiamo appurato che l’instabilità metereologica tiene attivo il viaggiatore, anche se la mia macchina fotografica potrebbe avere qualcosa da ridire in proposito. Ci sono continui sbalzi climatici. Il bello dell’isola di Sao Miguel, oltre alle strade davvero tenute bene sono i punti panoramici continui e perfettamente segnalati, così come le principali attrattive turistiche e le continue “merenderie”, ossia luoghi di sosta attrezzate dove pranzare e cenare. Quando dico attrezzati è perché lo sono veramente: ci sono tavoli, panche, gazebo, tutte dotate di barbecue, la maggior parte ha anche bagni e vendita di legna per il fuoco.
Queste “merenderie” fanno parte del lifestyle locale o sono solo per turisti?
Praticamente gli isolani “vivono” in questi posti approfittando per fare una “grigliatina” ad ogni ora del giorno e della notte, con veri e propri bivacchi, poi salto alle piscine naturali o in spiaggia, doccia fatta sul posto e, verso sera rientro a casa per una chiacchierata fuori dal portone con i vicini. Voglio dire, perché pagare Tasi, Tari, Imu, Irpef… varrebbe quasi la pena trasferirsi in una merenderia azzorriana…
Altre piccole scene di vita vissuta dell’Isola?
Parlavo prima di strade ben tenute, però, questo non significa che non siano frequentate dalle più svariate forme di vita e di trasporto: non capita di rado di trovare il carrettino guidato alacremente da un aitante giovanotto, che trasporta sul cassone un amico e un maiale. Però tutti hanno il casco.. tranne il maiale . Oppure è prassi incontrare uomini a cavallo che portano a spasso il cane o, ancora, calessi con nonno e nipote che vanno a prendere il latte.
Un’atmosfera cittadina davvero particolare: ci piace! Parliamo delle meraviglie naturali?
Che dire? Si è circondati dal verde e dall’azzurro, da panorami incantevoli, animali al pascolo e filari di ortensie a perdita d’occhio.
Il villaggio di Sete Cidades è un piccolo gioiello adagiato in una vallata che è anche il cratere di un vulcano ormai spento. E’ uno dei luoghi più suggestivi e famosi dell’isola, perché il villaggio è vicino al Lagoa Verde e al Lagoa Azul, che formano i famosi Laghi di Sete Cidades, visibili in tutta la loro immensa bellezza, da vari punti panoramici, in particolare dal Miradouro Vista do Rei. Da qui si può notare bene la differenza del colore delle acque, data dalla presenza nel Lagoa Verde, di una particolare alga che ne intensifica il colore. Oltretutto dal Miradouro, dove sono presenti parcheggi e servizi igienici, parte una bella passeggiata, lunga ma semplice, che costeggia tutto l’ex cratere vulcanico. Quindi da una parte ci saranno splendide panoramiche sul villaggio, sui laghi, e sulle coltivazioni, dall’altro affacci mozzafiato sull’oceano. Il tutto circondato da filari e filari e filari di ortensie e animali al pascolo.
E’ davvero il paradiso delle ortensie! Molti laghi ci pare di capire, ce ne sono altri da segnalare e soprattutto da vedere?
Il piccolo Lagoa Do Canario. Non deve mancare una breve visita ai Lagoa des Empadadas, un vero e proprio giardino caratterizzato da laghetti naturali circondati da conifere. Da qui si può salire fino a Caldeiras de Ribeira Grande, dove ci sono fumarole e si produce acqua frizzante in maniera naturale.
Dimenticavo che a Lagoa, giusto per non farvi mancare nulla, si può fare una piacevole sosta balneare nelle piscine naturali.

Quanto c’è da vedere! Vila Franca do campo, forse uno dei luoghi conosciuti di questa meta ancora “inesplorata”, vale il viaggio?
Certo! Chi volesse esplorare più a fondo l’isola deve andare alla scoperta dell’isolotto di Vila Franca do campo.
L’Ilheu de Vila Franca è il cono di un vulcano ormai spento e sommerso dall’oceano. E’ anche riserva protetta, quindi solo un numero limitato di persone al giorno vi può accedere. Ci sono battelli che ogni ora partono dal porto della bella cittadina. Una volta arrivati, si viene issati sul molo naturale (nel senso che due omaccioni muscolosi ti tirano su a forza) altrimenti rischi di cadere in mare e, una volta a terra, ci si può godere appieno della piscina naturale che si è formata nel cratere vulcanico.
Tutto attorno c’è roccia e, al di fuori, l’oceano impetuoso che si abbate sulla bassa scogliera. Che esperienza!

E il paesino di Vila Franca do Campo?
Anche la cittadina è deliziosa. Una passeggiata meravigliosa in questo centro dalla tipica architettura portoghese. Edifici bianchi, una bella e fiorita piazza principale su cui si affaccia anche la cattedrale.
Vale la pena salire fino al Santuario della Madonna da Paz, non è solo un punto panoramico su Vila Franca, su tutta la costa, l’isolotto e le coltivazioni di banane, ma anche un luogo spirituale importantissimo e di grande pace.
Si accede al santuario da un’imponente scalinata in azulejos, con scene tratte dalla vita di Cristo.

Ma ci sono solo panorami mozzafiato?! Altri “Miradouro” da non perdere?
Si incontrano scorazzando per l’isola. Alcune proposte possono essere, ad esempio, di fare una sosta al Miardouro Pico do Ferro, da cui si gode di una panoramica meravigliosa sulla valle di Furnas e il suo lago vulcanico, e da qui imboccare una spettacolare strada panoramica, conosciuta come Salto do Cavalo, una sorta di passo che abbraccia tutta la valle di Furnas. Oserei dire di una bellezza da fare male agli occhi.
Infine, girovagando un po’ tra le stradine secondarie e arrivando a nord dell’isola si trova il Miradouro di St. Iria e la strada del legno.

Ci dai qualche informazione in più sulla Valle di Furnas?
Bisognerebbe dedicarsi a questo posto e alle sue numerose attrattive un’intera giornata. Questa è la zona in cui, la natura vulcanica dell’isola, si nota maggiormente, per la presenza di caldeiras che ancora fumano e sobbollono. Non a caso, uno dei piatti tipici di Furnas è il cozido, un insieme di carne e verdure che i ristoranti locali cuociono in delle buche scavate nel terreno bollente. Ogni ristorante ha la propria.
Furnas, oltre alla cittadina davvero accogliente, offre un numero piuttosto elevato di cose da visitare: il suo lago di origine vulcani
ca, le fumarole, il meraviglioso giardino botanico Terra Nostra, il parco termale Poca da Dona Beja, il lussureggiante parco cittadino.
C’è ancora tanto altro da sapere sulle Azzorre, anche in questo caso #staycurious perché… to be continued.
Nel frattempo trovate tutte le foto di questo racconto di viaggio nella gallery 🙂
Volete sapere le dritte per organizzare questo viaggio? Tutte le info in un click.
Tutte i segreti di Sao Miguel nel racconto di Claudia..in un click