Eolie, 7 isole da sogno.

E’ tra i luoghi più belli, ma non occorre andare lontano per scoprire di cosa si tratta:  curiosi? Per scoprire le bellezze della natura e rilassarsi con il suono delle onde del mare vi portiamo alle isole Eolie.
Prima di proporre l’itinerario che ci suggeriamo, occorre fare una piccola distinzione in base al metodo di spostamento: se si ha la possibilità, la cosa migliore sarebbe riuscire ad affittare una piccola barca a vela e girare liberamente tra le isole, senza troppi “programmi”, ma se, come nel nostro caso, preferite muovervi con i mezzi pubblici, il piano di viaggio che ci ha convinto maggiormente ha inizio a Palermo.

Il percorso consigliato da quelli con la valigia:
Palermo, Vulcano, Stromboli, Alicudi e Filicudi, Panarea, Salina e Lipari. Schermata 2015-06-07 alle 15.21.53
Ci si potrebbe chiedere: perché partenza da Palermo se l’isola di Vulcano è comodamente raggiungibile da Napoli, Reggio Calabria, Messina e Milazzo? La risposta è breve e non teme opposizioni: avete mai visto Palermo semivuota e potuto ammirare con calma la bellezza di questa città? Questa è l’occasione perfetta!

Vulcano:
Molto particolare. Quando si pensa a Vulcano si immaginano soprattutto le sue rinomate sabbie nere di origine vulcanica. Le spiagge più conosciute e caratterizzate dall’arena scura sono: quella di Levante e del Porto vulcano-quelliconlavaligiadi Ponente, famose per essersi create a seguito della formazione di Vulcanello, parte terminale dell’isola dove riposa, appunto, uno dei vulcani.
Oltre il particolare della sabbia nera cosa c’è di interessante? Lo scenario! Attorno al colore tetro dei granelli l’azzurro del cielo chiarissimo e la limpidezza delle acque, difficili da trovare altrove, vi offriranno una cartolina. Se vi sentite coraggiosi potete arrivare a piedi dalla spiaggia di Ponente a Capo Secco ed infine raggiungere in barca uno luoghi nascosti di Vulcano: la grotta di Cavallo, vicino al promontorio di testa grossa.
Tra le attrazioni marittime, non può mancare un bagno rilassante alla spiaggia delle Fumarole e le sue “acque termali” calde che, come si intuisce dal nome, sono condizionate da alcune sorgenti sottomarine di vapore sulfureo. Da provare sicuramente!
I due lidi più belli, almeno a nostro parere sono la Spiaggia dei Gelsi e quella dell’Asino, quest’ultima con cratere vulcano-quelliconlavaligiaaccesso un po’ complicato.
“Il Gelso” è raggiungibile sia in auto che in moto, anche se il metodo più rapido rimane la barca, da qui stesi a prendere il sole si possono ammirare la costa saracena e il Monte Etna.
Infine, per chi crede che non si possano trovare i tropici anche in Italia la spiaggia dell’Asino è perfetta per farvi cambiare idea! Qui un’acqua quasi trasparente si scontra con la grandezza delle montagne.
Non si può andar via dall’isola prima di aver fatto due cose, tra le tante e tralasciando la visita alla Valle dei mostri, ovvero immergersi nella vasca di fanghi delle terme naturali, che si trova vicino al porto e corrisponde ad una piccola oasi di bellezza, ed aver scalato il vulcano. Anche per i meno sportivi si rivelerà un’esperienza convincente, la vista che si gode da qui è unica e avvicinarsi al cratere è decisamente un’avventura che vi ripagherà della fatica della salita.

Stromboli:
Iniziando dalle spiagge da non perdere segnaliamo: Scari, adiacente all’approdo delle barche da cui poter osservare, con visuale preferenziale, lo Strombolicchio, quella della Forgia Vecchia, raggiungibile solo a piedi dal sentiero di Scari, regala agli avventori acqua limpidissima sotto le pendici del vulcano, “Ficogrande” ovvero stromboli-quelliconlavaligial’unica cala attrezzata e un po’ meno selvaggia rispetto alle altre. Da qui però si può arrivare alla spiaggia di Punta Lena, per noi decisamente più bella, dove il granito incontra il blu intenso del mare.
Consigliate sono anche Piscità, paradiso nudista, e “Lazzaro” vicino a Ginostra, che però non ci ha colpiti. Per avvicinarsi a quest’ultima spiaggia è necessario armarsi di un po’ di pazienza e camminare lungo un sentiero a strapiombo non proprio comodissimo. Se siete appassionati di immersioni però, non vorrete più andar via da qui!
La vera attrazione di Stromboli però è un’altra e, come è facilmente intuire, si tratta del Vulcano: re
incontrastato dell’isola ed il più vecchio dell’Eolie! Si può accedere attraverso un sentiero leggermente tortuoso per chi non è allenato a questo genere di “scampagnate”, con partenza da San Vincenzo, polo cittadino dell’isola, effettuando alcuni passaggi a strapiombo su Ginostra per poi arrivare in cima.

Un suggerimento spassionato su come vedere la sciara di fuoco? Dalla barca e nelle ore serali. Forse da turisti, forse no…ma vedere gli zampilli di lava rosso acceso che si muovono nel cielo scuro della notte è un’emozione.stombolicchio-quelliconlavaligia

Alicudi e Filicudi:
Iniziamo con il dire una cosa fondamentale: se non si ama la natura è completamente inutile venire in una di queste due isole. Sono le più selvagge, limpide e incontaminate tra le Eolie, sicuramente le più “brulle” e meno attrezzate alle comodità. Qui sono d’ordine due parole: snorkeling e passeggiate.
Nel primo caso vi stupirà la bellezza del fondale che è rimasto quasi completamente incontaminato, visto che qui il tempo sembra essersi fermato. Nel secondo, la magnificenza delle montagne: la cima dell’isola, il vulcano Monte Fossa Felci, è alto 774mt. Non ve lo aspettavate? Questo mini tour delle Eolie è ricco di sorprese, ad esempio mai sentito parlare del villaggio neolitico di Capo Graziano? Questa è un’ottima occasione per scoprirlo. A Filicudi, patrimonio dell’Unesco tra le altre cose, si trova un sito archeologico risalente al 3.000 a.C.. Nel tempo sono state scoperte alcune capanne ovali di epoca antica sul promontorio ad ovest dell’isola. Attualmente sono visibili, altre a questi ritrovamenti, anche alcuni reperti riemersi dal mare. Capo Graziano non è sinonimo solo di “storia”, la sua secca è infatti meta ricercatissima dagli appassionati di immersioni che possono godere, oltre che dell’acqua cristallina, dell’area archeologica sottomarina dell’Eolie che ospita nove navi di epoca greco-romana.

Panarea:
Forse l’isola più conosciuta. Non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Mondana e adatta ad un turismo meno di nicchia, asseconda ogni esigenza dalla movida alla vita marittima. Il primo impatto con il centro del 262paesino vi colpirà per il colore bianco, quasi fosse un villaggio greco. La ricercatezza dei particolari di Panarea, come le bellissime ceramiche che troverete fuori l’uscio di ogni abitazione, rendono quest’isola la più “esclusiva” dati i dettagli.
Le spiagge da visitare sono Cala Junco, quella della Calcara e infine Cala degli Zimmeri. Inoltre, prima di andare via, o durante le pause pomeridiane dal mare, non perdete l’occasione per assaporare la buonissima granita Pesca e Malvasia nel bar “Da Carola”, vicino al porto.

Salina:
La più verde tra le isole. Ricorda Filicudi e Alicudi per il primeggiare della natura sull’uomo, ma qui l’equilibrio
è maggiormente bilanciato.

Le spiagge più belle che potete trovare sull’isola sono Scario, massa di mare profondo blu intenso che si confonde tra i ciottoli della macchia mediterranea, Pollara, anche conosciuta come “cala Troisi” che ambientò 133qui il film “Il postino”. Anche se oggi le condizioni della spiaggia sono differenti da quelle immortalate sulla pellicola resta in ogni caso uno dei luoghi più suggestivi grazie sia alla parete a strapiombo sull’acqua, che crea un impatto visivo importante, che alla scalinata in pietra rimasta identica rispetto all’opera cinematografica.
Da non dimenticare le spiagge di Rinella, la sabbia nera di Salina, e Santa Marina una vera rarità per qualità d’acqua che vanta 5 vele bandiera blu di Legambiente.
Non solo mare, anche su quest’isola c’è spazio per l’archeologia nel villaggio preistorico di Portella, scoperto nel 1954 e risalente all’età del Bronzo Medio. In alternativa si possono visitare i resti romani di “Punta Lamie” in località Barone, si pensa che almeno fino agli inizi del VI sec. D.c. questo luogo fosse dedicato alla salatura del pesce e per la presenza delle saline di Lingua fosse utilizzata già in età romana.

Lipari:
Per descrivere il “meglio di” quest’isola, si può partire dalla carinissime Marina Corta e Marina Lunga, due veduta isola di lipari da isola di vulcano-quelliconlavaligiapiccole calettine a lato del porto e le loro coloratissime imbarcazioni, il Chiostro Normanno restaurato nel 1978 e la chiesa di San Giuseppe, del 600 a picco sul mare.
Tra le spiagge, la più bella in assoluto è la Bianca il cui fondale è costituito da pietra pomice. A seguire la scenografica Valle Muria, di sabbia scura e incastonata tra i due promontori di Lipari, la Papesca con le sue cave di ossidiana, e quella di Acquacalda, lontana dai turisti con il solo rumore della battigia a disturbarvi.

 

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