Alla scoperta dell’antica città imperiale del Siam ovvero “Ayutthaya”, rigorosamente con l’accento sull’ultima A, potrebbe essere il titolo di questa giornata.
AYUTTHAYA
Come arrivare?
E’ necessario prendere un minibus di massimo 10 posti con aria condizionata da piazza Victoria Monument e non dal luogo dove si prendono i pullman per andare ad Amphawa (tutti i riferimenti nel nostro racconto del mercato galleggiante di Amphawa).
Il biglietto per due persone è di 120 bath in totale e la durata della corsa è di circa 2 ore, anche se il tempo per giungere a destinazione è determinato principalmente dal traffico.
Arrivati ad Ayutthaya i drivers “furbetti” dei minivan vi lasceranno in una via di cui non sapremmo, neppure sforzandoci, il nome e dove vi attenderanno numerosi TUCTUC che si presenteranno come unica chance per girare il complesso monumentale.
A questo punto le scelte sono due: o salire su uno di questi mezzi per comodità oppure cercare qualcosa di alternativo come abbiamo fatto noi, preferendo l’affitto della bicicletta al motorino.
Piccole avvertenze se decidiate di affrontare quest’escursione:
Portare molta ma molta acqua e crema solare con sé. Il sole è davvero fortissimo e camminando si corre il rischio di bruciarsi.
Infine va detto che non si tratta di una “gita” riposante, nel complesso abbastanza stancante soprattutto se si opta per la “soluzione bici”, che ha messo a dura prova anche le persone più allenate.
Parliamo di Ayutthaya descrivendo i siti archeologici di Wat Maha That e Wat Ratchaburana?
WAT MAHA THAT
E’ famoso per la testa del Buddha incastonata tra le radici degli alberi. A dire il vero ci è sembrata la cosa meno significativa, dato che l’ambiente circostante invece è da favola.
Aleggia un clima d’imponenza dato dal passato di questi luoghi che ora purtroppo è svanito, come ci insegna la storia, per mano dei saccheggi birmani.
La grande torre in stile Khmer è davvero imponente e l’atmosfera sembra essersi fermata grazia alle tantissime statue in pietra dei Buddha senza testa e al perimetro di alberi che accennano a malapena un filo d’ombra.
WAT RATCHABUARNA
Molto più semplice del precedente Wat. Qui c’è solo una torre ma con decori differenti dagli altri per stile. Purtroppo sotto restauro, non abbiamo potuto osservare con attenzione i dettagli che dovrebbero rappresentare fiori di loto ma abbiamo intravisto con nitidezza i “Mostriciattoli” incisi sulla torre del tempo che altro non sono che spiriti positivi.
Si può salire fino all’interno dell’edificio che però, dopo aver affrontato le ripide scale, non offre nulla di speciale se non le foto che spiegano dove è stato ritrovato il tesoro in oro destinato a Buddha e tenuto nascosto.
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